Il Negombo di Casasco

È il tempo lento, meditato, quello dell’integrarsi felice della natura con l’idea di un posto, col progetto che ardisce plasmarlo, che fa del pur “recente” Giardino del Negombo a Ischia, contemporaneamente, una sorprendente restituzione di paesaggi costruiti dal lavoro dell’uomo, con essenze mediterranee recuperate dove con estro si innestano ora esotiche rarità botaniche; un parco idrotermale famoso per le molteplici esperienze sensoriali delle sue piscine; uno scenario per opere di artisti contemporanei, da Arnaldo Pomodoro a Laura Panno; un bosco con radure come nei sogni d’infanzia dell’artefice che del giardino maggiormente ha segnato l’impronta attuale, il paesaggista Ermanno Casasco.
Perché, se all’origine di questa impresa c’è la passione botanica di Luigi Silvestro Camerini, duca, umanista e viaggiatore, nonché confinato a Ponza nel 1942-43, che nel 1946 sceglie Ischia per suo ritiro e per realizzare un parco – detto del Negombo per analogia con la baia visitata a Ceylon –, sarà nei decenni successivi lo spirito intraprendente della moglie Adria Scaglia a salvare pragmaticamente il giardino di specie esotiche aprendolo al pubblico di un turismo che allora si afferma e, poi, la dedizione del figlio Paolo Fulceri che a esso si consacra declinandone le potenzialità idrotermali assieme al curatore Marco Castagna. E, soprattutto, a partire dal 1988, sarà l’intervento strutturante, che ancora oggi dura e diviene, di Ermanno Casasco che, assecondando il paesaggio, oramai del Negombo, ne assume fin da allora e a un tempo ne rivela la fisionomia, interpretandone appartenenze e unicità. Un intervento che, in un accorto gioco di sguardi incrociati tra terra e mare, procede bilanciando e armonizzando quel che si vuole un insieme organico, unitario; pur ricco di incursioni inattese e meraviglie.
Della vicenda e dell’attualità del Negombo traccia ora un simpatetico profilo di testimonianze raccolte con voce amica Anna Maria Botticelli, affiancando ad esso evocativi Suggerimenti per il percorso di visita, dove l’autrice precisa interventi e scelte compositive, ritmi, sonorità e suggestioni percettive, illustrando ad ogni stazione inserimenti e abbinamenti botanici che nel rincorrersi di colori e provenienze delle essenze tramano il parco per ogni dove, dalle balze più alte fin sulle dune della spiaggia. Si tratta dell’ultimo dei volumi della collana Garden Books edita dalla rete di Grandi Giardini Italiani (Il Giardino del Negombo, pp. 112, € 14.00, disponibile in vendita diretta tramite il sito www.grandigiardini.it). Una rete quella dei Grandi Giardini fondata nel 1997 da Judith Wade che collega e mette in sinergia in una logica di valorizzazione finora ben 120 giardini visitabili in 11 regioni d’Italia, Città del Vaticano e Canton Ticino, promuovendo le molteplici iniziative che essi ospitano, mostre d’arte e concerti, concorsi fotografici e laboratori per le scuole, cacce al tesoro botaniche e, ovviamente, visite: anche al ritmo dei vari Calendari delle fioriture (ora quelle di camelie, glicini e peonie). Un’impresa che si allarga ogni anno e che nel 2014 ha visto 8 milioni di visitatori frequentare questi giardini spesso nascosti o misconosciuti: i cui riferimenti, orari e schede descrittive sono ora raccolti in un volume itinerario, Grandi Giardini Italiani. 100 Giardini per EXPO 2015 (pp. 256, € 18.00 incluse spese di spedizione in tutta Italia, sempre in vendita diretta tramite invio postale).
Se il Giardino del Negombo è forse la sua opera più immediatamente nota, l’estro di Ermanno Casasco si è dispiegato negli anni in una molteplicità e varietà di interventi, dagli Stati Uniti, dove si è formato alla scuola californiana, alla Turchia, dalla Russia al Marocco, nonché in tutta Italia, e specialmente in Sicilia. Fuori dagli schemi e dal giro dei soliti auto-eletti, dalle cordate che si autoincensano su riviste patinate, questo “fiorista, contadino per ricchi”, come con ironia racconta di sé agli esordi, ha sempre lavorato alla ricerca di un “segno forte e ordinato al tempo stesso”, eppure nel rispetto dello spirito dei luoghi, evitando facili effetti illusionistici; affidandosi alla propria indole – intuito plastico, irrituale competenza botanica, concretezza e immaginazione, realismo, esperienza sul campo e del viaggiare, dei climi e dei contesti, suggestioni di letture (da Steinbeck al Frazer del Ramo d’oro), maestri (Peter Walker) e ispiratori (Isamu Noguchi).
Un sentire che si traduce in erranza, di luoghi, esperienze, sfide e soluzioni che lo portano in giro per il mondo. Non a caso il titolo del suo recente libro dove si racconta suona Di un giardiniere errante (prefazione di Arnaldo Pomodoro, introduzione di Nani Prina, Maestri di Giardino Editori, pp. 184, € 10,00). Ancora un nuovo nato dei bei volumetti della collana Scrivere verde, acquistabili anche tramite il sito dell’associazione http://maestridigiardino.com (sito dove sono ora disponibili i calendari dei seminari intensivi articolati intorno a un tema botanico o compositivo, secondo la ragion d’essere dell’associazione che ha per missione la trasmissione diretta dei saperi anche pratici dei maestri).
E un vero maestro certo Casasco lo è, da vari punti di vista, fin con la sua ricorrente avvertenza “pedagogica”, secondo cui occorre liberarsi dell’insegnamento ricevuto, senza esserne eccessivamente condizionati, perché troppa conoscenza ostacola la spontaneità e l’originalità individuale.

Anna Maria Botticelli, Il Giardino del Negombo, Grandi Giardini Italiani, pp. 112, € 14.00 e Ermanno Casasco, Di un giardiniere errante (prefazione di Arnaldo Pomodoro, introduzione di Nani Prina, Maestri di Giardino Editori, pp. 184, € 10,00, recensiti da Andrea Di Salvo su Alias della Domenica V, 17, Supplemento de Il Manifesto del 26 aprile 2015