Hansjörg Küster, paesaggio Belle prospettive

IMG_1354_Parlare di paesaggio, termine ombrello quant’altri mai, definizione omnibus dove si affollano gerghi e competenze, evoca comunque nel senso comune, sempre meno uno scenario di derivazione estetica – a lungo sfondo dove avviene altro dal fulcro della narrazione –, e sempre più uno spazio tempo reale e proiettivo. Paesaggio come esito in divenire di relazioni ricombinate (delle variabili naturali, delle culture materiali, delle proiezioni mentali), occasione di un protagonismo dove ri-conoscersi e operare (al riguardo merita leggere il numero monografico Sul Paesaggio del trimestrale Lettera internazionale (n 105, ultimo in libreria). Leggi tutto “Hansjörg Küster, paesaggio Belle prospettive”

Joan Nogué, paesaggi al caleidoscopio

IMG_1314Sono frammenti infinitamente ricombinati e ricomposti come in un caleidoscopio, i tanti paesaggi altri, paesaggi del paesaggio, altrimenti trascurati, che Joan Nogué, studioso di geografia umana, quindi sociale e culturale ci propone al volgere di ognuno degli articoli che compongono il suo bel libro Altri paesaggi, Franco Angeli, 2010, pp. 328, € 39.00. Leggi tutto “Joan Nogué, paesaggi al caleidoscopio”

Padiglioni, terrazze d’acqua, artificiale naturalezza

Giardino della Meditazione Silenziosa. Giardino del Signore delle Reti. Giardino del Frutteto del Leone. Ma anche, Padiglione delle Onde che si Sollevano. Ponte Piccolo Arcobaleno Volante. Padiglione Ascolta la pioggia…  L’importanza attribuita nella cultura cinese al nome da dare alle cose si riverbera nella storia dei giardini tradizionali e evidenzia la costante dell’interconnessione tra scrittura letteraria, pittura di paesaggio e, appunto, arte dei giardini. Leggi tutto “Padiglioni, terrazze d’acqua, artificiale naturalezza”

Martius, le palme su cui Goethe toccò il Brasile

IMG_1274E’ con tono ben diverso dalle parole annotate dalla Ottilia delle Affinità elettive nel suo Diario (“nessuno cammina impunemente fra le palme, e non c’è dubbio che i sentimenti si mutano in un paese dove sono di casa gli elefanti e le tigri”), evocative di un vago, straniante esotismo, che Goethe, molti anni dopo, alla lettura del volume della Historia naturalis palmarum dedicato alla descrizione delle palme del Brasile, confessa l’emozione di sentirsi “quasi presente lì e come di casa in una parte del mondo così remota”. Leggi tutto “Martius, le palme su cui Goethe toccò il Brasile”

Orti di pace, orti d’esperienza: terapia di Pia Pera

Orti urbani, scolastici, carcerari, casalinghi, curativi; giardini comunitari, interstiziali, condivisi, … l’enfasi del volumetto di Pia Pera, Giardino & ortoterapia (Salani Editore 2010, pp. 126) è tutta nella vocazione terapeutica che li pervade, presupponendo, non senza fondamento, una condizione di perduto equilibrio da risanare: nel rapporto con la natura, nell’ambito delle relazioni sociali, in quello del nostro foro interiore. Leggi tutto “Orti di pace, orti d’esperienza: terapia di Pia Pera”

Joe Swift, giardini-design tra le case

Rivisitazione attualizzante di una manualistica di tradizione anglosassone del Landscaping fai da te, Il giardino urbano di Joe Swift (Logos 2010, pp. 176) disvela tra le pagine come nel corso degli ultimi anni siano cambiati modi di utilizzo e rappresentazione proposta del giardino privato “di ciascuno”. In città e campagne urbane sempre più uniformate alle logiche abitative dettate dalle immobiliari, si tratta qui di un giardino inteso come oggetto di investimento, al tempo stesso strumento di rappresentanza, rivelatore sociale, testimone del gusto. IL GIARDINO URBANO_Vìride_Andrea_di_Salvo Leggi tutto “Joe Swift, giardini-design tra le case”

High Line. Una sopraelevata verde e socio-estetica a Manhattan

Passeggiare in un irrequieto giardino, lungo binari dismessi riconquistati da una spettinata prateria fiorita, a dieci metri di altezza dal piano strada tra i palazzi del distretto sud ovest di Manhattan, con nella coda dell’occhio lo scintillio del fiume Hudson, oltre che un piacevole abituale modo di passare il tempo per molte di newyorkesi,  ha tutti i tratti di un’esperienza estetica. High Line_Manhattan_Vìride_Andrea_di_Salvo_3 Leggi tutto “High Line. Una sopraelevata verde e socio-estetica a Manhattan”

Prévert in difesa degli alberi negli «anni penombra»

Una certa attenzione al paesaggio, variamente abitato e bistrattato, lega nel tempo, tra versi e pittura, la coppia Prévert−Ribemont-Dessaignes. Paesaggio Paesaggio/ è così che ti voglio/ paese folle degli alberi saggi/ paese saggio d’erbe folli. Così scrive Prévert in Itinéraire de Ribemont sul cartoncino d’invito al vernissage di una mostra dell’amico nel 1951. Pochi anni dopo, Georges Ribemont-Dessaignes disegna una serie di Alberi presentata nel dicembre 1955 alla galleria Mirador da versi di Prévert. Testi poi ampliati e variamente confluiti nel volume ora ristampato Jacques Prévert, Alberi, incisioni originali di Georges Ribemont-Dessaignes, testo originale a fronte, Guanda 2010. Disegnatore/ cacciatore di gioia, come lo definisce Prévert in apertura del poema, Ribemont-Dessaignes incide qui in una tavolozza di toni scuri i suoi modelli spinti avanti dal biancocarta di terre e cieli. Prevert_Alberi_Vìride_Andrea_di_Salvo_ Leggi tutto “Prévert in difesa degli alberi negli «anni penombra»”

Il repertorio, anche culturale, delle profumate

La conoscenza del mondo che acquisiamo attraverso l’olfatto è caratterizzata da un’evanescente incertezza. E, se fin dal respiro con il quale viaggia, l’odore si pone in relazione diretta con la realtà, difficile risulta tradurre singolari sensazioni olfattive in informazioni condivisibili. Manca un vocabolario strutturato per stabilire gerarchie, relazioni e si ricorre ad un paradossale modello teorico –  la piramide olfattiva – fondato proprio sulla misurazione del maggiore o minore perdurare di una fragranza. Leggi tutto “Il repertorio, anche culturale, delle profumate”

Paradossi botanici senza un perché

Sfrondando l’impalcatura di un’editoria di settore sempre più frastagliata, rileva come al tradizionale genere del manuale tecnico si affianchi spesso la forma racconto di esperienze esistenziali giardiniere. Quest’ultima consiste nel ripercorrere la formazione ­– propria o del proprio giardino – distillandone riflessioni di sintesi: che ciò avvenga nella misura lineare del ciclo delle stagioni o per estrapolazioni tematiche fulminanti. Leggi tutto “Paradossi botanici senza un perché”