A fare la differenza è per Londra di fine maggio la luce di un’insolita serie di giornate di sole. Per il resto, la fila per avvicinarsi, soffermarsi a percorrere con lo sguardo la struttura complessiva e i singoli elementi, valutare l’originalità, la dimensione scenografica, la ricchezza di soluzioni compositive e cromatiche, di texture di essenze e materiali è la stessa che solitamente si forma di fronte ad un’opera d’arte.
E pour cause. Qui si tratta di giardini. Siamo al Chelsea Flower Show, la manifestazione organizzata dalla Royal Horticultural Society che ormai da 99 anni registra stato e tendenze dell’arte del giardino. Leggi tutto “Londra. Tra i padiglioni del Chelsea Flower Show”
Anno: 2012
I giardini-tipo di Gilles Clément
Se si chiede a un autore come Gilles Clément, giardiniere paesaggista poliedrico, di raccontare il profilo e la storia del suo soggetto in nove faccette – è questo l’impianto della collana francese Un brève Histoire du … dov’è nata la sua ultima opera –, piuttosto che una Breve storia del giardino (Quodlibet, pp. 129, € 14.50) si ottiene un ibrido di suggestioni, di resoconti di viaggi e di incontri alle più diverse latitudini e nel corso degli anni, di riflessioni su nodi teorici e esperienze di lavoro, un racconto fantastico come capitolo conclusivo, alcuni punti fissi ricorrenti e molte domande. Leggi tutto “I giardini-tipo di Gilles Clément”
AIAPP. Paesaggismo proteiforme
Certo si corre il rischio della vertigine da catalogo a percorrere le oltre 300 pagine schede messe insieme a cura di Anna Letizia Monti e Paolo Villa nel volume puzzle Architettura del paesaggio in Italia (Logos, pp. 379, € 34,95) inseguendo l’aspirazione a testimoniare la polifonia del lavorio degli associati di quella strana consorteria di specialisti riuniti nell’Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio (Aiapp, con due p). Leggi tutto “AIAPP. Paesaggismo proteiforme”
Egittologi verdi
Era dedicato ai giardini dell’antico Egitto il primo capitolo del volume con cui Marie Luise Gothein fondava filologicamente nel 1914 lo studio della Storia dell’arte dei giardini (finalmente tradotto in italiano presso Olschki nel 2006); così pure, sullo stesso momento fondativo, per quanto con ben altro approccio e molti anni dopo, si soffermava l’antropologo inglese Jack Goody nelle sue analisi comparative alla ricerca delle origini e delle forme di una Cultura dei fiori (Einaudi 1993, esaurito e che occorrerebbe ristampare): nelle pagine dedicate a La valle del Nilo. E non v’è dubbio che sulle sponde del fiume e dei canali che spartiscono l’aridità del deserto si fondino in una millenaria vicenda alcuni degli stilemi del giardino che a lungo si ritroveranno nelle epoche successive. Leggi tutto “Egittologi verdi”
Favole e tecniche dell’ortomania
Da qualche tempo imperversa l’ortomania. Almeno a parole, sulla stampa, alla radio, sulla rete. Ma anche in tante realtà meno mediatiche, come tramite di una accresciuta sensibilità verso un rapporto più diretto con la natura e quei suoi frutti che finiscono sulla nostra tavola; come occasione di formazione; strumento di accudimento, cura e riabilitazione; nelle esperienze di coltivazioni meticce tese ad integrare diete e socialità. Leggi tutto “Favole e tecniche dell’ortomania”
L’erbario di Filippo de Pisis
Spie di un’affettività intensa, riservata al mondo delle piccole presenze di quel primissimo piano del paesaggio che calpestiamo, oltreché di un vorace desiderio di conoscere, i fogli che ospitano le piante protagoniste dell’erbario messo insieme da un giovanissimo Filippo de Pisis tradiscono e annunciano uno dei talenti della sensibilità artistica del futuro pittore. Talento affatto particolare della vicenda della sua formazione che variamente si ridissemina poi nel successivo percorso creativo. Se alcuni degli esemplari di erbe catalogati da de Pisis (le stelle alpine) sono datati già al 1907, è però con riferimento al 1909 (i suoi 13 anni) che nei diari compare la prima memoria di una passione per il disporre, in un inattinto anelito ordinatore, le sue collezioni: botaniche ma anche di insetti inspillati, minerali, conchiglie, reperti archeologici. Leggi tutto “L’erbario di Filippo de Pisis”
William Bryant Logan. Humus, Compost
Se già nel cielo esistono paesaggi, nel senso che ce li lascia prefigurare il pulviscolo di sementi colà incorporate nel vento e nelle nuvole, esistono paesaggi in nuce anche nei suoli ad essi sottesi. Sarà mica un caso se vengono definiti orizzonti quegli strati sempre più densi del terriccio che raccorda la superficie della terra alla roccia parlandoci delle ragioni della vita sviluppatasi in uno specifico habitat fino a definirne – nella somma dei suoi orizzonti sotterranei – il tratto caratteristico, il profilo (altro termine tecnico). Leggi tutto “William Bryant Logan. Humus, Compost”
Borghi, il giardino terapeutico
۰ Dissodare il terreno, liberarlo dalle erbacce, seminare, coltivare, ma anche potare e trapiantare, accompagnare un giardino nel suo sviluppo assecondandone i cicli di vita e di morte. Non sarà un caso se una serie di pratiche e attività legate alla cura di quel verde accudito che è il giardino rivelano anche nel parlare condiviso una evidente valenza terapeutica. Spesso riflesse in metafore, esse rinviano ai passi essenziali di un processo naturale inteso a curare o a ripristinare la nostra salute, fisica e mentale. E che il giardino sia un potente strumento terapeutico, pur senza assurgere a evidenza scientifica metrificabile, sta divenendo – o tornando ad essere – acquisizione ormai comune e non più soltanto intuiva anche da noi (da tempo la medicina lo aveva previsto, dagli orti dei semplici all’articolazione, poi troppo “onerosa” degli spazi nei sanatori e nei complessi primo novecenteschi). Leggi tutto “Borghi, il giardino terapeutico”
L’arboreto dei Dalla Ragione
È, anch’esso, tutt’altro che salvatico, l’arboreto di circa quattrocento piante da frutto di molteplici varietà locali, antiche, ormai rare e trascurate, recuperate dal paziente lavoro di ricerca, innesto e salvaguardia avviato a partire dall’Alta Valle del Tevere molti decenni fa da Livio Dalla Ragione e proseguito poi con sua figlia Isabella. Varietà di fruttiferi sottratte all’abbandono dettato da quell’imperante monoculturale omologazione al profitto, del tempo e del gusto, che si misura, ad esempio, in una produzione di mele che oggi è basata all’80% su tre sole varietà, mentre cinquanta se ne contavano all’inizio del novecento e un centinaio se ne trovavano nominate nei trattati ottocenteschi. Leggi tutto “L’arboreto dei Dalla Ragione”
Andrea Wulf, ossessione inglese
Botany, Empire and the Birth of an Obsession recita nell’originale il sottotitolo de La confraternita dei giardinieri (Ponte Alle Grazie, pp. 426, € 22,50) dove Andrea Wulf racconta il montare, appunto, della vera e propria ossessione giardiniera che nel volgere di nemmeno un secolo, il settecento, si accese nel corpo della società inglese finendo per permearne tratti fondamentali della fisionomia. Leggi tutto “Andrea Wulf, ossessione inglese”