L’esigenza di ragionare di quel che, interiormente, si prova stando in giardino e assieme la consapevolezza di come questo approccio sia irrituale, a forte rischio di irriducibile soggettività, sono alla base di un libro dai tratti anfibi come Il giardiniere consapevole. Oltre la bellezza: ragione e sentimento, Pendragon, pp. 246, € 20,00, dove fin dal titolo Luigi Sperati Ruffoni traccia il perimetro delle variabili diverse entro cui intende considerare quell’esperienza così sfuggente che è la relazione che possiamo intrattenere con il giardino e, per suo tramite, con noi stessi, la nostra sensibilità, come pure con l’universo, anche quello delle proiezioni simboliche che facilmente lì precipitano.
Giardino dunque non solo come fatto estetico o botanico, delle cui vicende pure vengono ripercorse storia e premesse teoriche, incrociando suggestioni con eclettica disinvoltura, da Bosch a Pistoletto, fino allo snodo del giardino naturale e all’attualità di una ecologia del giardino “planetario” che intreccia dimensione sociale e logiche proprie di spazi intimi, individuali.
Ma, giardino come luogo d’elezione per acquisire esperienze intense. Investigato per il suo potere di rigenerazione mentale, per il suo esser suscitatore di sentimenti, emozioni, stati d’animo, via privilegiata per ristabilire emotivamente il contatto con la natura, occasione per l’esercizio di ricordi, immaginazione, fantasticherie.
Così, una serie di riflessioni basate sulla propria esperienza di giardiniere si intrecciano con le molte suggestioni che l’autore interpola dalle letture di una personale biblioteca del cuore, artisti, filosofi, scienziati accostati per ampi stralci, digressioni volte a indagare i meccanismi della percezione, dell’intuizione, il dispiegarsi di emozioni fin nella coscienza collettiva, dove si fanno visione del mondo, e fino alle forme di intelligenza naturalistica o di biofilia, per come risulterebbero favorite dal giardino.
Luigi Sperati Ruffoni, Il giardiniere consapevole. Oltre la bellezza: ragione e sentimento, Pendragon, pp. 246, € 20,00, recensito da Andrea Di Salvo su Alias della Domenica X, 12, Supplemento de Il Manifesto del 22 marzo 2020