Immancabile si conferma, anche trasposta tra le pagine dei libri che sul tema si moltiplicano, la fascinazione per i grandi alberi. Troppo spesso forse abbinata a quella per record e primati. A ricercare eccellenze in termini di altezza, volume, longevità, …
Una variabile intrigante del genere fa perno poi sull’esperienza del viaggio che si intraprende per andare a far visita e rendere omaggio a questi patriarchi, con annesso corredo di paesaggi incontrati in opportune stagioni, confidenze di guide locali – stivaloni, aneddoti più o meno verosimili e cani da caccia al seguito –, conversazioni con interi ecosistemi di animali che quegli universi arborei abbracciano.
È il caso di Vite di alberi straordinari. Viaggio tra le piante più antiche del mondo di Zora del Buono (Aboca, pp. 207, € 18.00), in giro tra Europa e Nord America con la sua fotocamera analogica Rolleiflex a testimoniare quanto sia impervia la via di questo tipo di ritrattistica. Che se certo paga pegno ai risaputi Generale Sherman nel Parco delle sequoie, alla larga (quasi 58 metri) circonferenza dell’etneo Castagno dei cento cavalli con leggenda al seguito o agli 80.000 anni e ai 44 ettari dell’individuo colonia di pioppo tremulo dal nome Pando, pure si ritaglia significativi incontri personali, testimoni come il tiglio dove starsene di notte seduti all’interno. O come, sulla soglia della primavera ad Ankerwycke, presso Londra, triangolando lo sguardo tra cime solo immaginabili e distese a terra di bucaneve, vestigia anch’essi – nel loro breve ciclo di vita – della vertigine temporale che da secoli li accompagna al tasso del Saint Mary’s Priory. Pur sempre, comunque, con un abbraccio capace di restituire l’eco della relazione che ciascuno di quei superstiti ci addita da ere per noi incommensurabili. Viatico, nell’unicità di quel loro infinito, infinitesimale, lento progredire, per avviarci a discernere, nella selva indistinta e per impercettibili differenze, le essenze cui per ciascuno meriti affidarsi.
Zora del Buono, Vite di alberi straordinari. Viaggio tra le piante più antiche del mondo, Aboca, pp. 207, € 18.00, recensito da Andrea Di Salvo su Alias della Domenica XI, 13, Supplemento de Il Manifesto del 28 marzo 2021