Fin dall’intonazione dialogica del sottotitolo che direttamente interpella il suo destinatario, risulta chiaro per quale interlocutore siano stati originariamente pensati gli articoli ora raccolti e tematizzati nel volume di Rossella Sleiter, Cercatemi in giardino. Fiori, alberi e cespugli per i tuoi spazi verdi, Mondadori, pp. 175, € 19.00. Lettori a vario titolo giardinieri, che da anni condividono la curiosità di un appuntamento fisso nello sfogliare le pagine di un settimanale anfibio come Il venerdì di Repubblica, compulsando i brevi testi dell’autrice rubricati Natura, ora nella sezione Scienze. In realtà, qui si parla di “botanica giardiniera”. Certo, si parla della provenienza delle piante da specifici contesti dove si sono sviluppate e che dettano quindi le condizioni della loro fisiologia e del loro accudimento, ma si tratta anche della loro storia, della storia delle ibridazioni e degli artifici attraversati nel modificarsi di attitudini e comportamenti, riferimenti culturali, nell’ondivago determinarsi nella distinzione sociale di quella sfera del gusto che, nel bene e anche oltre, è il giardino.
Il tono è quello familiare che, replicando un modello sempre variato, si snoda tra le settimane (ma nel volume è andata perduta la temporalità dell’andamento stagionale) in un discorso che propone incontri possibili, o suggeriti, anelati, immaginati, con piante senza distinzioni tra protagoniste “di categoria A, B o C”. Dalle piante-architetture che disegnano lo spazio che abitano (la Crambe cordifolia), allo straniamento del fuori contesto di un’aspidistria liberata dai cortili e dagli androni condominiali, dalle piante conosciute per somiglianza ad altre a noi più consuete (l’australiana Pimelea ferruginea che ricorda l’ortensia, piuttosto che il simil rosmarino Westringia), a quelle ciclicamente dimenticate e ripescate dalle mode, dall’acanto ai geranei, dai floreali fogliami delle heuchere, alla rivalsa delle begonie, quelle eleganti, le evanescenti evansiane dalle rosse venature in rilievo sulla pagina inferiore delle foglie.
Chiave d’accesso nell’identificazione del profilo delle protagoniste narrate, oltre l’indicazione delle regioni geoclimatiche d’origine, delle caratteristiche e delle condizioni cui sono abituate, è la denominazione. Dai soprannomi, con i relativi disparati impieghi testimoniati nei vari contesti dialettali, ai nomi popolari che nelle diverse lingue tradiscono differenti immaginari, usi e culture, fino alla nomenclatura scientifica che spesso introduce alla vicenda dello scopritore, del cacciatore di piante, missionario, dell’illustratore, sistematico, studioso, del dedicatario e quindi del momento storico e del contesto in cui la pianta fa il suo ingresso nel dominio delle ornamentali e poi, sul filo dei passaggi e delle mode – tra citazioni di paesaggisti, botanici, associazioni e mostre, vivai e giardini volta a volta pertinenti –, nel nostro orizzonte giardiniero. Con ciò e con il richiamo ai tratti identitari della famiglia di appartenenza, si precisano specificità e varianti caratteriali da assecondare e valorizzare per ciascuna (profumi fuori orario o fioriture tardive, bacche e frutti da riscoprire, capacità curative e virtù augurali, usi particolari, abbinamenti tra colori e associazioni tra protagoniste e comprimarie, …), fino a fornire indicazioni pratiche e consigli di coltivazione – pur se non pare questo lo specifico qualificante delle suggestioni, delle molte storie raccontate, spericolatamente stipate ogni settimana nella misura breve delle trenta righe a disposizione del lettore giardiniere. Cui poco altro riserva al riguardo la stampa generalista in Italia.
Rossella Sleiter, Cercatemi in giardino. Fiori, alberi e cespugli per i tuoi spazi verdi, Mondadori, pp. 175, € 19.00, recensito da Andrea Di Salvo su Alias della Domenica III, 16, Supplemento de Il Manifesto del 21 aprile 2013