Se l’occasione narrativa del reportage di viaggio che Fabio Deotto mette in pagina in forma di indagine ad ampio spettro sulle molte variabili implicate dal cambiamento climatico sta tutta nella verifica di come questo sia oramai già palesemente, irreversibilmente in atto proprio in alcuni luoghi stereotipo, idealmente considerati da sogno, luoghi icona come le Maldive, Miami Beach, la Lapponia, ma poi anche Venezia o la Franciacorta, il suo intrigante controcanto consiste nel costante interrogarsi sulle nostre reazioni, volta a volta agite o negate, di fronte all’evidente gravità del fenomeno (L’altro mondo. La vita in un pianeta che cambia Bompiani, pp. 348, € 19,00). Soffermandosi in particolare, oltre che sui comportamenti effettivamente progettati, procrastinati e anche variamente agiti, su automatismi e atteggiamenti mentali che ad essi si accompagnano. Sulle ragioni dei limiti cognitivi, culturali e biologici, e le loro radici di tipo evoluzionistico, che, ritardando o impedendo una vera generalizzata assunzione di realtà, si frappongono a ogni efficace cambio di prospettiva.
Nell’interlocuzione diretta con luoghi, testimoni, esperti, attivisti, e con lo spostamento di accento sul presente, Deotto evidenzia, oltre i fenomeni dell’erosione costiera, del riscaldamento delle acque o dell’inquinamento da alghe, temi come le ricadute in termini di iniquità a livello sociale e ambientale dello sfruttamento indiscriminato di risorse e persone, i paradossi della gentrificazione climatica, l’incoltivabilità delle terre, l’equivoco della stanzialità e, tra le strategie di adattamento incrementale, la sperimentazione di nuove forme di ecologie urbane, le migrazioni e pratiche resilienti di convivenza con gli elementi. Focalizzando come la presa di consapevolezza dell’ansia climatica che pure pervade il nostro sguardo sul mondo sia viatico della possibilità di riapprenderlo fuori dai paradigmi in cui abbiamo fin qui voluto ridurlo a nostro esclusivo dominio.
Fabio Deotto, L’altro mondo. La vita in un pianeta che cambia Bompiani, pp. 348, € 19,00, recensito da Andrea Di Salvo su Alias della Domenica XI, 44, Supplemento de Il Manifesto del 21 novembre 2021