Ben oltre la presentazione del lavoro di un protagonista dell’architettura dei giardini in Italia com’era Paolo Villa, questo libro-omaggio ripropone la dialettica tra il suo sguardo sul paesaggio, l’attitudine a leggerne i profili, interpretarne le tracce, e il segno che vi imprime con le sue creazioni, giardini che si costituiscono in racconto. Storie di giardini. Garden stories. Lago Maggiore, Rizzoli, pp. 240, € 40,00 è appunto un libro di schizzi dal suo taccuino di lavoro, nonché palinsesto di osservazioni, riflessioni, fotografie, pensieri che, messi in fila assieme, quel racconto servivano intanto a mettere a fuoco, impostare, alimentare e oggi a testimoniare, consentendoci di ripercorrerlo.
Si tratta perlopiù di giardini che reinterpretano lo spirito del lago dove si concentrano una serie di interventi dell’ultimo decennio. Paesaggi costruiti di isole e giardini dove l’ispirazione delle viste d’insieme, della varietà di stratigrafie e orizzonti culturali si proietta sul terreno progettuale misurandosi con lo specifico delle esigenze funzionali, della composizione viva di elementi. Con la fantasia di soluzioni a incastro come nella scelta dei particolari, dei nuovi materiali e del loro utilizzo. A produrre un’impronta e un segno netti, magniloquenti ed essenziali assieme, un eclettismo argomentato, all’insegna di una sperimentazione in dialogo serrato con la tradizione che risuona delle tecniche e dei saperi dei luoghi.
Dando così parola ai singoli giardini, voce al carattere dei protagonisti, ecco disporsi tra le pagine il racconto in prima persona del saliscendi di scalinate e terrazzamenti, del susseguirsi di accessi e soglie, del raccordo nel disegno dei camminamenti e assieme del dialogo tra l’esuberanza delle piante da proscenio con la discrezione, complice d’intimità, delle siepi. Tra fondali e architetture vegetali, a nascondere e svelare, il gioco di risalita dell’ombra su per pergolati, il discorrere tra le diverse forme disegnate dell’acqua.
Paolo Villa, Storie di giardini. Garden stories. Lago Maggiore, Rizzoli, pp. 240, € 40,00, recensito da Andrea Di Salvo su Alias della Domenica X, 25, Supplemento de Il Manifesto del 21 giugno 2020