Le fragranze degli alberi

I viaggi di Dominique Roques, boscaiolo e operatore forestale, fattosi poi cercatore di essenze per realizzare profumi, muovono tutti dalle profondità dei boschi. Dei quali insegue la gran varietà di effluvi sul filo mutevole di odori velati, fiutando fragranze dalle note sfuggenti come folate che si affacciano per scomparire, con l’aspirazione a catturarne le fragranze, per preservarle nel tempo. Distillarle, trasformarle in ingredienti aromatici.

Punto di partenza, nel sottobosco dall’evocativo sentore di aghi di pino della foresta francese della sua giovinezza, a Rambouillet, e poi, giovane boscaiolo in una foresta di larici del sud della Francia, quando alla metà anni 70, nel contesto del primo affacciarsi di una nuova coscienza ecologista, scopre la gran varietà di profumi della vegetazione mediterranea,  dal sentore delle bacche di ginepro a quello di tannino e trementina delle querce, e soprattutto un altro modo di frequentar foreste, con l’idea di estrarne le essenze.

Giuseppe Penone, Soffi, 1975, Archivio Penone

Le foreste profumano del respiro delle piante.

Discretamente, come per i faggi o le querce, dove le foglie si mescolano e portano con sé l’aroma avvolgente dell’humus, tracce di muschi, funghi, radici in movimento. O con le note calde e squillanti delle conifere che nella loro fragranza familiare, di sole che scalda aghi e tronchi, sa di resina che cola nelle abetaie e degli oli essenziali che col variare di temperature e penombre, pulsano con diversa intensità nelle foglie aghiformi.

Nel suo peregrinare – raccontato ne Il profumo delle foreste. Un viaggio sensoriale alla scoperta degli alberi, Feltrinelli, pp.185, € 19,00, Roques incrocia  sentori pesanti, caldi di umidità e di foglie e legno che si decompone, delle foreste tropicali inzuppate d’acqua,  e quelli pungenti, canforati, delle foreste di eucalipto che dall’emisfero meridionale son diventati contrassegno olfattivo di tanti paesaggi europei, dal Portogallo alla Corsica; le note secche e resinose dei ginepri della Virginia o quelle più calde del cedro dell’Atlante. Ancora, l’intensità fruttata e affumicata dell’olio essenziale del sudamericano guaiaco – Bulnesia sarmientoi, uno dei legni più densi al mondo che tagliato diventa di colore blu intenso – o l’odore selvatico dell’oud, prodotto dagli alberi di aquilaria, sempre più insidiati dalla riduzione degli habitat delle foreste tropicali.

Uno svariare di fragranze innumerevoli, quello della foresta, già fonte di ispirazione per alchimisti e profumieri, che dagli aromi di foglie, resine e bacche, linfe, balsami e gomme, si estende ai registri del legno secco dei tronchi, fino al suo marcire, o del fumo del faggio, il preferito dai carbonai, raccolto, condensato, liquefatto per creare note di legno e cuoio nei profumi.

Ma per quanto il filo conduttore del libro sia appunto in quei profumi, oltreché un racconto di incontri con alberi singolari, dai famosi e maestosi, residuali cedri del Monte Libano, a quelli delle primarie aree tropicali come il Borneo o le foreste del Chaco del Sud dell’Amazzonia, in Paraguay, l’andar per il mondo alla ricerca dei migliori produttori di materie prime naturali per conto di famose case profumiere, è per Roques anche occasione per ripercorrere il profondo legame dell’uomo con questi ecosistemi, le tappe della lunga convivenza con le foreste che così spesso diventano oggetto di una moltitudine di culti e credenze. Per evocarne anche la fragilità, la storia del loro sfruttamento, i dibattiti sulla tutela – tra santuarizzazioni e nuovi spazi forestali, boschi artificiali – e l’urgenza di agire una difficile, ma pur sempre possibile riconciliazione.

Giuseppe Penone, Respirare l’ombra, 1999, Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT in comodato presso Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino

In questo, anche gli alberi del profumo fanno la loro parte. Almeno quando si riesce a contemperare sistemi ed esigenze delle comunità locali, come nel caso delle piantagioni di sandalo in Australia, del ritorno in Laos degli styrax, gli alberi che producono la resina di benzoino, o degli aquilaria nel sud-est asiatico che, a fronte della pesante riduzione delle loro aree boschive in favore degli allevamenti, vengon difesi con progetti di coesistenza, in un inedito modello di pascolo… all’ombra degli alberi.

Dominique Roques, Il profumo delle foreste. Un viaggio sensoriale alla scoperta degli alberi, Feltrinelli, pp.185, € 19,00, recensito da Andrea Di Salvo su Alias della Domenica XIV, 19 Supplemento de Il Manifesto del 9 giugno 2024