Come rilevava Rudolf Borchardt, “per il novantanove per cento, le espressioni figurate che le lingue umane posseggono sono prese dal mondo delle piante; per il novantanove per cento, tutte le forme ornamentali … derivano dal fiore”. Che nella sua essenzialità risulta perciò portatore di significati a un tempo puntuali e polisemici.
Nel loro poliedrico suggestionarci, ai fiori attribuiamo strette correlazioni con i sentimenti umani in un sistema di regole che si fa aspirazione a una lingua. Della cui genealogia racconta ora in abecedario Isabel Kranz nel suo Le parole dei fiori. Un alfabeto della lingua delle piante, Bompiani, pp. 176, € 27.00.