Oltre il disegno ad arazzo ben congegnato dei giardini storici o il punto ornato dei tanti inarrivabili allestimenti in forma di giardino troppo spesso proposti come modello esclusivo, esiste un prezioso tessuto diffuso di normali esempi e storie di “giardinaggio reale”. Un tessuto di esperienze e relazioni che anche in Italia ricalca sul territorio il dispiegarsi sulla rete internet di un’esigenza di condivisione di conoscenze che pervade tanti blog individuali o di associazioni, siti e forum dove con ironia e competente serietà ci si propone, si è accolti e guidati (tra tutti lo storico Compagnia del giardinaggio).
Un circuito vissuto che si proietta multidimensionalmente in amicizie virtuali e di vicinato, scambi di mail, semi e visite, prestiti di libri di settore, che parla e pratica di giardini alla portata di tutti, senza grandi investimenti, se non di tempo, passione e disponibilità a apprendere, sperimentare.
Che annovera giardini eterogenei e tuttavia, da diversi punti di vista, rimarchevoli: etichetta che ad esempio in Francia –jardin remarquable– è concessa, previa periodica verifica, a giardini contemporanei anche privati, anche piccoli, purché rispettino criteri di composizione, integrazione nel contesto paesaggistico, interesse botanico, siano ben tenuti e in alcune occasioni aperti al pubblico; quegli stessi Good Gardens per lo più d’oltremanica raccolti dall’eponima Guida arancio che ha superato ormai le 600 pagine.
Non era facile cominciare a raccontare questo universo, e ben ci riesce, almeno per esempi e per l’Italia del nord, con un suo stile anfibio tra racconto d’esperienza e illustrazione manualistica con indici puntuali e box di approfondimento, il volume a più mani a cura di Laura Caratti, Il giardino svelato, Blu Edizioni, pp. 240, € 20.00.
Mani e penna di giardinieri d’ogni sorta – anche qualche professionista – che raccontano ciascuno le ragioni del proprio giardino, i suoi motivi conduttori e le rispettive fissazioni; accostamenti di storie di vita e portamenti, tessiture del fogliame, cromatismi; schemi e progetti a lungo termine e scarti, sconfinamenti, aggiunte, sostituzioni di un incessante movimento. Seguendo nel corso degli anni e nel giro delle stagioni il susseguirsi di fuochi d’interesse e fioriture a staffetta, il delinearsi di strutture e punti focali, passaggi e visuali, vuoti e soglie, il trascorrere dell’acqua e dei tanti abitanti del giardino.
Spesso come in una passeggiata narrativa – narrazione visiva assieme, che procede in pagina con un ricco corredo di oltre 600 foto, sorta di diario fotografico puntuale anche nei raccordi con i testi – dove via via si incontrano le piante predilette, ciascuna con il proprio carattere, le simpatie, le memorie che innesca.
In un percorso che, pur nelle tante diverse personalità, nelle diseguaglianze e disomogeneità di scala, contesto, impianto di giardini, orti fioriti, cortili e terrazzi messi in pagina, comunica il distillato condiviso di un linguaggio, una sensibilità, una cultura – del sapere e del saper fare assieme – che, con studio e sperimentazione continua, ottimistica caparbietà e spirito critico consapevolmente attrezzato, procede nel senso dell’affinarsi del gusto.
Insomma, come ci ricorda nella sua presentazione Anna Peyron, maestra di vitalistica disciplina giardiniera, c’è del metodo nell’anarchia creativa che alberga in ogni giardiniere e certo per tutti questi nostri autori non può che “crescere con il giardino”.
Il giardino svelato, Giardinieri esperti e appassionati raccontano come inventare il proprio giardino, a cura di Laura Caratti, prefazione di Anna Peyron, Blu Edizioni, pp. 240, € 20.00, recensito da Andrea Di Salvo su Alias della Domenica VI, 26, Supplemento de Il Manifesto del 26 giugno 2016